La Traviata di G. Verdi

Libri e spartiti: l’essenziale per conoscere il capolavoro verdiano

Amami Alfredo…Sempre libera…Addio del passato…Qualunque pianista, cantante, direttore dedito all’opera non può fare a meno di canticchiare le più celebri melodie verdiane non appena si cita un titolo così famoso e amato come la Traviata. Il web è pieno di articoli, pubblicazioni, saggi, interviste su ogni aspetto dell’opera quindi non mi dilungherò in disquisizioni filosofiche sul capolavoro di Verdi, ma se anche tu ami riempire la biblioteca di titoli a tema, ecco una panoramica su cosa non può assolutamente mancare sullo scaffale di un pianista all’opera.

Naturalmente, iniziamo dalla materia prima!
Lo spartito canto-piano edito da Ricordi è il nostro punto di partenza: esiste sia nella fascinosa versione con copertina rigida (clicca qui per acquistarla su Amazon), nell’ottima edizione critica di Fabrizio della Seta (clicca qui) oppure nell’edizione economica con copertina flessibile (la trovi cliccando qui), un po’ più economica, perfetta per chi vuole una buona edizione da studio.

Accanto alla riduzione pianistica, non può assolutamente mancare la partitura orchestrale (qui): è importantissimo per un maestro collaboratore (ma anche per un cantante) lavorare su entrambe le edizioni, perché anche al pianoforte è necessario cercare di ottenere un suono il più “orchestrale” possibile; inoltre spesso nel canto-piano mancano alcuni dettagli, linee melodiche, note tenute…insomma, prepararsi adeguatamente sulla partitura oltre che sulla riduzione ti avvantaggerà tantissimo nel lavoro di preparazione e soprattutto in prova, risparmiando tempo e facendo una bellissima impressione sul direttore 😉 Ecco il link per acquistare la partitura full score, sempre Ricordi.

A me piace molto approfondire ogni opera che preparo, e in questo la saggistica musicale offre una grandissima offerta di libri validi e interessanti per entrare nello spirito dell’opera, conoscere meglio il compositore e scoprire dettagli nella musica che magari a prima vista ci erano sfuggiti. Ti propongo la mia selezione di letture, buon divertimento!

  1. Prima di affrontare lo studio di un’opera specifica, è sempre importante approfondire la conoscenza dell’autore. Su Giuseppe Verdi si è scritto di tutto di più, e spesso è difficile districarsi nella moltitudine di biografie e saggi, spesso molto affascinanti e validi. Il punto di partenza a mio parere imprescindibile è la lettura di Julian Budden – “Le opere di Verdi” della EDT, probabilmente il libro più completo e approfondito sull’argomento. Te lo consiglio senza esitazione, perché è la base da cui partire per poi leggere qua e là allargando il proprio sapere. E’ diviso in tre volumi, clicca direttamente sui link per acquistarli: volume 1 (da Oberto a Rigoletto), volume 2 (dal Trovatore alla Forza del destino), volume 3 (da Don Carlos a Falstaff).
  2. Un interessante spunto di confronto può sicuramente nascere dalla fonte del libretto, quindi come rinunciare a (ri)leggere “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas? Marguerite Gautier, Marie Duplessis, Violetta Valery…Tre donne, una sola musa ispiratrice. Cito dalla quarta di coperina: Era alta e sottile, scura di capelli, il viso rosa e bianco. Aveva la faccia minuta, occhi allungati di smalto, come una giapponese, ma vividi e fieri, le labbra d’un rosso ciliegia, i più bei denti del mondo.’ Si faceva chiamare Marie Duplessis, ed era conosciuta anche per la voracità con la quale dilapidava i patrimoni degli amanti, alcuni dei quali famosi, come ad esempio Franz Liszt. Alexandre si innamorò dal primo istante di quella giovane, che avrebbe ispirato la protagonista della Signora delle camelie: una grande storia d’amore senza tempo, un libro che sarebbe diventato in breve tempo un classico della letteratura romantica.
  3. Il bellissimo libro Il valzer delle camelie. Echi di Parigi nella Traviata” di Emilio Sala è un must, oltre che essere di gradevolissima lettura e adatto a chiunque voglia assaporare il mondo di Verdi e le atmosfere parigine della Traviata. Lo trovi cliccando qui.
  4. Poi ti consiglio un libro molto interessante, ormai abbastanza raro, che ammetto di aver trovato per caso in una biblioteca: si intitola “Traviata. Vita di Giuseppina Strepponi”, scritto da Gaia Servadio (puoi acquistarlo cliccando a questo link). Giuseppina Strepponi è oggi ricordata solo per essere stata la moglie di Giuseppe Verdi: una dama borghese del secolo scorso, trascorsa tra la musica e le occupazioni domestiche. Ma Gaia Servadio ci fa conoscere un’altra Giuseppina, una Traviata che, arrivata alla rispettabilità, non ha più voluto abdicare al suo personaggio di donna “perbene”. Servadio ci trasporta nella Milano amata da Stendhal e fa rivivere il mondo ottocentesco della lirica europea, dei grandi musicisti e dei grandi cantanti, sullo sfondo di aspri fermenti politici e grandi trasformazioni sociali.
  5. Imperdibile per conoscere da vicino il mondo di Verdi: la raccolta delle sue lettere. Ti propongo questa edizione (per acquistare clicca qui) curata da Edoardo Rescigno perché credo sia la più completa disponibile al momento: il prezzo non è basso, ma confrontando questa con altre raccolte di lettere ritengo che ne valga assolutamente la pena perché l’opera è validissima. Adoperando una scelta tra le lettere private e dotando il testo di numerose schede biografiche, Rescigno costruisce un’opera che passa in rassegna episodi personali, riflessioni musicali e dibattiti politici, amicizie e preoccupazioni della vita quotidiana di Giuseppe Verdi.
  6. Un libro appassionato e godibilissimo a qualunque livello di lettura è “Verdi, l’italiano” di Riccardo Muti (disponibile con copertina rigida, edizione economica e kindle): Verdi – argomenta Muti – è un genio assoluto, è il patriarca della musica italiana e, se pure mette in scena le grandi passioni umane, lo fa sempre nella cornice di una straordinaria raffinatezza e nobiltà delle espressioni. Ma la grandezza di Verdi sta anche nella tragedia dell’uomo moderno davanti a Dio come resa nel Requiem, nell’interpretazione dello spirito italiano che lo fece addirittura assurgere a bandiera del Risorgimento e in opere assolute quali Otello e Falstaff, frutti di una finissima consapevolezza dell’incedere verso il tramonto della vita.
  7. Ti propongo inoltre due libri particolari che non compaiono facilmente nei motori di ricerca tra i primi risultati e che ritengo non debbano mancare tra le nostre letture: l’autore è il grande Massimo Mila, grandissimo musicologo e intellettuale italiano. Il primo è “I costumi della Traviata” (a questo link), edito da Edizioni Studio Tesi. Si tratta di una raccolta di saggi collegati cronologicamente (uno dei quali dedicato appunto ai “costumi della Traviata”) e al tempo stesso autonomi in cui Mila traccia, attraverso le testimonianze, i giudizi dei protagonisti di allora e gli interrogativi di oggi sulla sorte dell’opera nel teatro moderno.
  8. Sarà che io amo tantissimo Massimo Mila, ma secondo me nella biblioteca di qualsiasi amante dell’opera dovrebbe comparire anche un libro dal titolo quantomeno curioso: “Le opere brutte di Verdi”, (lo trovate qui) pubblicato da Manni Editore. Cito dalla quarta di copertina: Intendiamoci: le opere giovanili di Verdi si debbono certamente studiare. Ma non per sognare improbabili recuperi di capolavori. Bensì per rilevare in esse, accanto alle prime affermazioni del genio, tutte le cose che il Verdi maturo non fece più: l’oziosa coniugazione di radici melodiche puramente decorative; l’inerzia di accompagnamenti stereotipati; la strumentazione bandistica; le barocche volute di strumentini che si avvolgono in pettegoli arpeggi staccati intorno alla melodia vocale. Le opere giovanili sono una miniera, no, un cimitero di procedimenti abbandonati a poco a poco attraverso l’assidua autocritica del genio. Rendersene conto vuol dire pervenire alle ragioni della sua grandezza.

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[M.C.]

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