Che l’opera italiana riscuota all’estero, e in particolar modo nei Paesi del lontano Oriente, un enorme successo è cosa nota. A dispetto della lingua, i teatri cinesi, coreani e giapponesi amano proporre al proprio pubblico i capolavori di Verdi, Puccini, Donizetti, Mascagni: il linguaggio universale della musica unito all’enorme pathos dei libretti e dell’azione scenica sono in grado di travalicare i limiti della lingua e avvicinano gli ascoltatori di tutto il mondo.
Per la stessa ragione, da sempre un gran numero di giovani musicisti orientali sceglie di completare i propri studi in Italia, in modo da affinare la propria preparazione stilistica, linguistica e interpretativa direttamente alla fonte.
Nel mio piccolo, ho un buon numero allievi cinesi, coreani e giapponesi tra cantanti e maestri collaboratori che mi stupiscono sempre per la loro enorme dedizione al nostro patrimonio operistico e la loro perseveranza nello studio meticoloso dell’opera italiana. Tutti dovrebbero studiare con grande attenzione il testo di un’opera, ovviamente, ma qualche volta noi italiani lo diamo un po’ per scontato perché “tanto lo capiamo”. Sbagliatissimo, ovviamente.
L’approccio al testo va fatto sempre con metodo e attenzione ai dettagli, perché ogni sfumatura del testo risuonerà anche nella musica.
Per un allievo non italiano questo processo è reso ancora più complesso dal gap linguistico, e il rischio è quelle di imparare l’opera approssimativamente o – peggio – a orecchio. Per questo sono stata felicissima di apprendere che una giovane di mia conoscenza, una cantante e studiosa cinese residente in Italia ha messo a punto una serie di magnifiche traduzioni minuziose di alcuni libretti operistici dall’italiano al cinese.
Credo che siano testi di grande impatto per gli studenti cinesi che desiderano approcciarsi all’opera italiana, e per questo li pubblicizzo qui con grande piacere.
I volumi per ora disponibili sono cinque:
“La Bohéme” di Giacomo Puccini
“Traviata” di Giuseppe Verdi
“Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni + “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo
“L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti
“Rigoletto” di Giuseppe Verdi
La vera novità di questi testi non è nella semplice traduzione del libretto, che probabilmente è facilmente ottenibile anche con un buon traduttore online. Dato che quando si studia l’opera è essenziale avere la comprensione profonda di ogni espressione, gli autori hanno letteralmente sezionato i libretti, scandagliandoli parola per parola in modo da chiarire ogni possibile dubbio derivante da parole composte, antichismi, modi di dire italiani o in disuso.
Anche se per ora i libri disponibili sono solo cinque, non sarà difficili per lo studente attento trovare similarità linguistiche anche in altre opere, quindi credo proprio che sia un acquisto che valga assolutamente la pena.
Infine, non lo ritengo solo uno strumento essenziale per gli studenti cinesi, ma anche un modello di studio anche per noi italiani, che dovremmo fermarci ad approfondire con maggiore cura gli aspetti linguistici delle nostre meravigliose opere.


Gli autori di questi volumi sono Stella Guo Chen e Carlo Alberto Petruzzi; a loro va la mia stima per un lavoro che reputo essenziale al fine dell’approfondimento continuo dei capolavori dell’opera italiana!
