Orientarsi nello studio di Wagner (parte 2)

Nel primo articolo dedicato al materiale di base per lo studio delle opere di Wagner abbiamo visto le opere che secondo le statistiche sono le più eseguite nei teatri tedeschi. Qualcuno sarà stato sorpreso di non vedere alcuni tra i titoli più famosi (alcuni almeno), di cui parleremo oggi, ma la ragione è abbastanza semplice: le opere wagneriane comportano una mole di lavoro enorme per tutto il team coinvolto, dall’apparato scenico al settore musicale, comportando quindi spese notevoli per i teatri. Ecco perché i grandi capolavori (la Tetralogia su tutti) risultano meno eseguiti. Non meno amati, attenzione! Ma oggettivamente è più semplice portare in scena un Holländer che predisporre un Rheingold, che da solo difficilmente verrà messo in un cartellone teatrale (ma dovrà necessariamente essere seguito, prima o poi, dal resto della tetralogia): questioni di durata, numero di solisti coinvolti, organico orchestrale e questioni tecniche.

Ma sicuramente le opere di cui parleremo oggi sono considerate i più grandi capolavori wagneriani e vanno indubbiamente messe in cantiere, prima o poi.

Nel precedente elenco abbiamo citato tra le opere più popolari Der fliegende Holländer, Tannhäuser, Lohengrin e Parsifal (che in realtà sarebbe al quinto posto nel ranking wagneriano ma come ho accennato, è un must pasquale in molti teatri e vale la pena iniziare a conoscerlo subito).

Tristan und Isolde è una delle opere wagneriane più rappresentate soprattutto nei grandi teatri (nelle ultime dieci stagioni possiamo contare 36 rappresentazioni a Bayreuth, 38 a Berlino, 15 ad Amburgo etc.). Forse una delle opere più belle da studiare anche al pianoforte, per il mio gusto personale, per la ricchezza e la complessità armonica. Trovate lo spartito Peters a questo link e la partitura orchestrale Dover cliccando qui.

Ed eccoci finalmente alla Tetralogia, la mastodontica opera sull’Anello del Nibelungo articolata in un prologo e tre giornate, che costituiscono altrettante opere collegate e indipendenti. Molti teatri, per contenere i costi, programmano il ciclo spalmandolo su più anni. Ecco perché le quattro opere risultano essere eseguite con numeri molto differenti, dal momento che se il primo anno viene proposto il Rheingold (ovvero il prologo), il secondo anno la nuova produzione sarà la Valchiria accanto a repliche di Rheingold, il terzo anno andrà in scena Siegfried con repliche delle prime due e infine il quarto anno vedrà la luce Götterdämmerung, contornata dalle precedenti.

Ecco il materiale essenziale per lavorare sul Nibelungenring:
1. Rheingold (“L’oro del Reno”) – libretto con testo a fronte (link), spartito Peters (link) e partitura (link).

2. Die Walküre (“La Valchiria”) – libretto con testo a fronte (link), spartito Peters (link) e partitura (link).

3. Siegfried (“Sigfrido”) – spartito Peters (link) e partitura (link).

4. Götterdämmerung (“Il crepuscolo degli dei”) – spartito Peters (link) e partitura (link).

Per finire, un’ultima grande opera da tenere pronta sugli scaffali è Die Meistersinger von Nürnberg (“I maestri cantori di Norimberga”). Non è eseguita spesso perché estremamente lunga e caratterizzata dalla presenza di molti solisti oltre che di una compagine corale e orchestrale molto vasta, ma proprio per questo i teatri più grandi ne fanno un fiore all’occhiello quando decidono di portarla in scena. In una delle mie prime audizioni in un teatro tedesco mi fu proprio richiesta una grande scena d’insieme tratta dai Meistersinger da suonare e concertare con alcuni cantanti dell’Ensemble del teatro: una sfida che ricordo ancora con emozione (e soggezione!). Per comprare lo spartito Peters potete cliccare qui, per il libretto con testo a fronte cliccate qui, mentre per la partitura ci salva come sempre la Dover con la sua edizione economica qui.

Resterebbero da citare solo le prime tre opere wagneriane, tornate alla ribalta nel 2013 per il Wagner-Jahr, anno in cui da Lipsia a Bayreuth tutti i teatri fecero a gara per mettere in scena tutto il possibile del grande compositore tedesco. Die Feen, Rienzi e Das Liebesverbot sono in realtà le opere meno riuscite del giovane Wagner, anche se alcune pagine mostrano già in nuce il genio che sarebbe diventato.

Spero che questa rapida carrellata vi possa essere utile per iniziare a orientarvi nel grande mondo wagneriano e…Buono studio!

[M.C.]

Leggi anche:
Orientarsi nello studio di Wagner (parte 1)
La Traviata di G. Verdi, libri e spartiti
Rigoletto di G. Verdi, libri e spartiti

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