Pillole all’Opera: Lavorare in Germania (2)

Il Korrepetitor

Ed eccoci ad illustrare più nel dettaglio come si svolge il lavoro di un pianista nei teatri tedeschi. Un’importante premessa: il sistema teatrale in Germania è organizzato in maniera profondamente diversa rispetto ai teatri italiani, dove generalmente la stagione (più o meno lunga, a seconda della disponibilità finanziaria del teatro) è una successione di produzioni nuove o riprese circoscritte in un arco temporale limitato. I teatri tedeschi solitamente prevedono una stagione annuale che va da settembre a luglio con un mese di pausa ad agosto: in questo lungo arco temporale il teatro lavora ininterrottamente alternando titoli di repertorio (in scena magari già da anni con la stessa regia, variando solo eventualmente i solisti) a produzioni nuove (Premieren), che verranno riproposte con numerose repliche durante tutta la stagione. Molti teatri di piccole o medie dimensioni prevedono una rotazione di opera, operetta, musical, prosa e balletto (Mehrspartentheater), dove il maestro collaboratore è solitamente chiamato a coprire tutte le necessità musicali di uno specifico settore (opera/operetta/musical, oppure balletto). Solo i teatri più grandi hanno la possibilità di separare l’opera dall’operetta: ad esempio a Lipsia la Oper Leipzig si occupa principalmente di opera, mentre operetta e musical sono affidati alla Musikalische Komödie (formalmente lo stesso teatro, ma praticamente due edifici e due team completamente diversi).

Quindi è importantissimo che il pianista che decide di fare un’esperienza in Germania sappia in quale tipo di teatro può andare a finire, altrimenti rischierà seriamente di annaspare in una miriade di produzioni di repertorio trovandosi a lavorare senza serenità e soprattutto trovandosi a studiare alla meno peggio decine di opere, spesso misconosciute
in Italia (repertorio tedesco, operetta…) e letteralmente crollare sotto una pressione lavorativa non indifferente.

Il maestro collaboratore in un teatro tedesco è il Korrepetitor, che può avere la qualifica di Solorepetitor qualora le sue mansioni siano collegate principalmente ai solisti dell’ensemble (e non, ad esempio, al coro del teatro che sarà affiancato da un altro Korrepetitor – a volte in realtà lo stesso maestro del coro al pianoforte), oppure di Ballettrepetitor nel caso specifico del maestro collaboratore per la danza, che, come avviene generalmente in Italia, non ha quasi mai a che fare con i cantanti e con l’opera, ma solo con la “Sparte” del balletto.

Il lavoro del Korrepetitor inizia molti mesi prima dell’inizio delle prove: a lui vengono infatti affidati i cantanti dell’ensemble nella preparazione dei ruoli per la stagione; inoltre accompagna le prove di sala, di regia, e se necessario suona gli strumenti a tastiera in orchestra ed è a tutti gli effetti un’importantissima spalla del direttore d’orchestra. Solitamente un teatro di medie dimensioni ha a disposizione almeno tre o quattro pianisti in modo che ci si possa alternare tra le varie prove senza impazzire – anche se nei periodi caldi può capitare di avere per le mani cinque o sei opere diverse (dare Korrepetitionen, ovvero coaching, a una Norina, una Donna Elvira e un Monostatos, fare le prove di regia di Tristan und Isolde, diteggiare Elektra, tenersi pronti per il Glockenspiel in Zauberflöte…).
Gli orari di lavoro sono un’altra importante variabile da considerare se stiamo pensando di trasferirci in Germania: si lavora per circa sette ore al giorno solitamente mattina e sera: un orario tipico è 10-14 e 18-21; le recite serali iniziano in genere alle 19.30 (tranne eccezioni wagneriane…se la durata raggiunge o supera le cinque ore si tende ad anticipare l’orario di inizio per evitare al pubblico una lunga maratona notturna!). Naturalmente capiterà qualche giornata più vuota, ma se stiamo parlando di un teatro di un certo livello, capiterà molto raramente. Non voglio spaventare i miei lettori, ma penso sia importantissimo sapere che la mole di lavoro richiesta in Germania è considerevolmente più imponente rispetto a quella che ci si aspetta di solito vivendo in Italia, non essendo abituati tranne rarissime eccezioni a ingranaggi teatrali così complessi e attivi.

Un consiglio? Non partite allo sbaraglio. Anche se non avete idea di quale sarà il vostro teatro d’approdo, non conoscete il repertorio della stagione e così via, tenetevi pronto un ventaglio di opere relativamente semplici ma da tirare fuori dal taschino all’occorrenza senza dover fare troppa fatica quando sarete bombardati da richieste di studiare Strauss o Wagner in poche settimane (se non giorni). Zauberflöte, Entführung, Fledermaus, Freischütz sono solo alcuni esempi che vi suggerisco di iniziare a mettere sotto le dita preventivamente, che tanto prima o poi in Germania vi capitano 🙂

Nel prossimo articolo si parlerà della stretta connessione tra suonare e dirigere: il Solorepetitor mit Dirigierverpflichtung.

(a cura di Margherita Colombo)

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